Società

La giornata per celebrare i ricercatori italiani all’estero

di Redazione

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La sesta edizione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo, stabilita dall’ex Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, d’intesa con la Farnesina e il Ministero della Salute, assieme alla piattaforma Innovitalia, si è tenuta il 15 aprile, in occasione dell’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci. L’obiettivo è valorizzare il contributo dei ricercatori italiani alla scienza internazionale e promuovere la divulgazione dei risultati delle loro ricerche.

La giornata è stata istituita nel 2018 per celebrare i ricercatori e gli accademici italiani all’estero, sostenendo e valorizzando la comunità, che diffonde nel mondo l’immagine di un’Italia portatrice di scienza, tecnologia e innovazione di qualità. Si tratta di un modo per ringraziare i nostri scienziati e dimostrare che, pur lontani, il Paese è loro vicino, promuovendo così il loro contributo.

Numerosi eventi saranno organizzati dalle sedi della rete diplomatica, dagli addetti scientifici presso le ambasciate, consolati, istituti di cultura e dalle associazioni di ricercatori e professionisti italiani nel mondo. In occasione della giornata, verranno mostrati materiali promozionali delle eccellenze scientifiche e tecnologiche italiane.

L’Italia è al 7° posto nelle classifiche mondiali per il numero di pubblicazioni scientifiche e di ricerca e all’8° posto per la qualità di queste pubblicazioni, secondo lo SCImago Journal Rank). La scienza e la ricerca sono componenti strategiche della nostra proiezione esterna e i ricercatori italiani all’estero, con il loro lavoro, contribuiscono non solo ad espandere la frontiera del sapere umano, ma anche a testimoniare nel mondo il valore dell’alta formazione del nostro Paese.

I ricercatori italiani all’estero formano una vasta comunità di oltre 33.000 persone. Il gruppo più grande è quello degli Stati Uniti, dove lavorano più di 15.000 ricercatori italiani, seguiti dal Regno Unito con circa 6.000, la Francia e la Germania con circa 3.500, e altrettanti nella penisola iberica. Siamo presenti anche in Australia, Brasile, Cina, Corea, Giappone, India, Norvegia, Singapore, Sud Africa e Vietnam. Ogni successo di questi accademici è un successo per l’Italia.

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