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Giornata mondiale senza tabacco 2023

di Redazione

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Ogni anno, il 31 maggio, l’Organizzazione Mondiale della SanitĂ  (OMS) e i suoi partner in tutto il mondo celebrano la Giornata mondiale senza tabacco. Questa giornata rappresenta un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti dannosi del tabacco sulla salute e per promuovere politiche volte a ridurre il consumo di tabacco. Oggi, in occasione della ricorrenza, l’Istituto Superiore di SanitĂ  (ISS) ha organizzato un convegno per approfondire la tematica proposta dall’OMS “Abbiamo bisogno di cibo, non di tabacco” e per divulgare i dati del Rapporto sul fumo in Italia, dell’attivitĂ  del Telefono Verde contro il Fumo e dell’attivitĂ  di mappatura dei Centri Antifumo.

Attualmente, il mondo si trova di fronte a una crisi alimentare senza precedenti, risultato di guerre, cambiamenti climatici, ripercussioni della pandemia di COVID-19 e delle conseguenze della guerra in Ucraina. Tali eventi stanno provocando un rapido aumento dei prezzi di beni essenziali come cibo, carburante e fertilizzanti. D’altra parte, la coltivazione e la produzione di tabacco, che si estende in oltre 125 paesi ricoprendo un’area stimata di 4 milioni ettari, causano danni ecologici a lungo termine e contribuiscono ai cambiamenti climatici. Il tabacco gioca quindi un ruolo cruciale nel plasmare il futuro dell’agricoltura e della sicurezza alimentare.

Per questo motivo, la Giornata mondiale senza tabacco 2023 intende promuovere l’eliminazione dei sussidi per la coltivazione del tabacco e l’utilizzo dei fondi risparmiati per implementare programmi di sostituzione delle colture che migliorino la sicurezza alimentare e la nutrizione. Inoltre, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul modo in cui l’industria del tabacco ostacola i tentativi di sostituire la coltivazione del tabacco con colture sostenibili, aggravando così la crisi alimentare globale.

La campagna 2023 si propone anche di incoraggiare gli agricoltori di tutto il mondo ad abbandonare la coltivazione del tabacco e di spingere i giovani e i responsabili politici a sostenere gli agricoltori mediante la creazione di ecosistemi di mercato per colture alternative. L’obiettivo è coinvolgere almeno 10.000 agricoltori in tutto il mondo.

In occasione della celebrazione, oggi si è tenuto il XXV Convegno nazionale tabagismo e servizio sanitario nazionale, organizzato dall’ISS in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e la Società Italiana di Tabaccologia.


Durante la giornata è stato approfondito il tema “Abbiamo bisogno di cibo, non di tabacco” scelto dall’OMS, e sono stati divulgati i dati del Rapporto sul fumo in Italia, in particolare sui nuovi prodotti e consumi nella popolazione scolastica tra gli 11 e i 17 anni. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di SanitĂ , ha sottolineato come sia importante proteggere particolarmente questa fascia d’etĂ  particolarmente fragile, in quanto il nostro Paese è caratterizzato da una scarsitĂ  di giovani.

Luisa Mastrobattista, ricercatrice presso il Centro Nazionale Dipendenze e Doping e presso l’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS, ha illustrato i dati raccolti nel Rapporto Nazionale del Tabagismo 2023. Si stima che i fumatori di sigarette tradizionali in Italia siano 10,5 milioni, piĂą del 20% della popolazione, un dato in diminuzione rispetto agli ultimi anni. Tuttavia, un fumatore su quattro fuma circa 20 sigarette al giorno, dunque “si fuma di meno, ma chi fuma, fuma di piĂą”. Mastrobattista ha anche spiegato che i fumatori hanno maggiore probabilitĂ  rispetto ai non fumatori di sviluppare altre dipendenze. I consumatori di nicotina tendono anche a dormire di meno e ad avere una qualitĂ  del sonno peggiore, oltre a essere piĂą propensi a soffrire di ansia e depressione.

Particolare attenzione è stata prestata ai nuovi prodotti alternativi alle sigarette, come i prodotti a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. Questi prodotti si stanno particolarmente diffondendo tra i ragazzi, attratti dai colori, aromi e design innovativi dei dispositivi, che non sono però privi di rischi. Maria Sofia Cattarruzza, Presidente della SocietĂ  Italiana di Tabaccologia, ha sottolineato che ci sono collegamenti tra l’uso di questi prodotti e l’aumento di ansia e depressione. Inoltre, Cattarruzza ha spiegato come questi dispositivi con tanta nicotina, utilizzati da ragazzi che non hanno ancora raggiunto la maturitĂ  cerebrale, possano creare dipendenze molto forti.

Inoltre, durante il convegno, è stata illustrata l’attività del Telefono verde contro il Fumo e di mappatura dei Centri Antifumo, che ad oggi sono 241 e sparsi per tutta Italia, oltre alle nuove “Linee Guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina” e alle attività italiane e internazionali nel contrasto al tabagismo.

Infine, Antonino Mangiacavallo, Presidente di ECUA (Empedocle Consorzio Universitario di Agrigento), si è esposto sull’insostenibilitĂ  della coltivazione del tabacco, soprattutto considerando che l’Italia è il primo paese in Europa per la produzione di tabacco greggio, e la sua riconversione risulta dunque molto importante.

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