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Audizione sull’IA alla Camera: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano

di Redazione

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L’intelligenza artificiale è al centro delle discussioni sul futuro dell’industria e del lavoro in Italia. Mercoledì 27 settembre, la Commissione Attività Produttive ha condotto un’audizione presso la Camera dei Deputati per esplorare le opportunità e i rischi legati all’adozione dell’IA nel sistema produttivo italiano. I relatori hanno offerto una panoramica completa di come l’IA stia influenzando il tessuto economico e sociale del paese.

Il primo relatore è stato Valter Quercioli, Vicepresidente di Federmanager, l’organizzazione sindacale titolare del contratto collettivo per i dirigenti dell’industria e dei servizi. Quercioli ha sottolineato come l’IA stia contribuendo in modo significativo all’incremento della competitività e della produttività. “Come organizzazione non possiamo sottacere che i vantaggi concreti in termini di incremento della competitività e della produttività sono tali che rendono l’IA una tecnologia senz’altro da perseguire e da incentivare in ambito produttivo”, ha detto Quercioli. “È una tecnologia che aiuta l’impresa a restare competitiva ed efficiente, ma deve essere impiegata responsabilmente per le ricadute che potrebbe avere sulle persone”.

Alessandro Risaro, co-fondatore di Datapizza, una startup dedicata all’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende, ha risposto alla preoccupazione che l’IA possa sostituirci in diversi lavori, eliminando la necessità di personale. Risaro ha evidenziato il fatto che, nel breve termine, saranno i lavoratori a utilizzare sistemi di IA per migliorare la propria efficienza, piuttosto che essere sostituiti direttamente da quest’ultima. Ha anche sottolineato che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per livellare il campo di gioco, recando maggiore beneficio ai lavoratori meno abili, piuttosto che a quelli più esperti. Tuttavia, ha avvertito che entro il 2045, il 51% dei lavori potrebbe essere automatizzato. Ciò richiede, ha spiegato Risaro, un rapido processo di informazione, divulgazione e formazione delle persone all’interno delle aziende.

Nel corso del suo intervento, Stefano Da Empoli, Presidente di I-Com – Istituto per la Competitività, ha messo in evidenza il divario tra l’Italia e altri paesi europei in termini di adozione dell’IA e di investimenti in startup legate a questa tecnologia. In particolare, in questo ambito, l’Italia è superata nettamente anche da paesi molto più piccoli, come per esempio la Svezia. Da Empoli ha sottolineato l’importanza di migliorare la competitività del sistema italiano attraverso l’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale e la promozione di investimenti in questo settore.

L’intervento di Emanuela Borgese, Vicepresidente dell’AICEL – Associazione Italiana Commercio Elettronico, ha evidenziato come l’intelligenza artificiale abbia velocizzato la digitalizzazione in settori come l’e-commerce, migliorando la qualità dei servizi e delle abitudini dei cittadini. Tuttavia, Borgese ha anche sollevato preoccupazioni riguardo all’opacità algoritmica e all’utilizzo errato dell’IA, sottolineando la necessità di garantire il rispetto dei diritti delle persone e l’integrità economica delle aziende.

Anche Dino Pedreschi, Professore di informatica all’Università di Pisa, ha discusso dei problemi legati all’IA, come la mancanza di trasparenza nei modelli, l’uso fraudolento e i bias algoritmici. Ha evidenziato il bisogno di affrontare questi problemi non solo da un punto di vista scientifico ma anche politico-legislativo, enfatizzando il ruolo attivo che l’Europa dovrebbe svolgere in questo processo.

Infine, il Presidente di ITCore Spa, Douglas Sivieri, ha evidenziato i vantaggi dell’IA nel migliorare il processo decisionale e la sicurezza sul lavoro. Silvieri a sottolineato che, se gestita correttamente, l’IA può portare a notevoli miglioramenti. Tuttavia, ha anche riconosciuto che ci sono numerosi rischi associati, sottolineando l’importanza di una gestione informatica accurata dei processi aziendali.

In conclusione, l’audizione ha offerto una panoramica completa delle sfide e delle opportunità legate all’adozione dell’IA nel sistema produttivo italiano. È emerso che, se utilizzata in modo responsabile e con una regolamentazione adeguata, l’IA può contribuire in modo significativo a migliorare la competitività e l’efficienza delle aziende italiane, ma è importante affrontare i rischi con consapevolezza e attenzione. Il dibattito sulla governance dell’IA e sulla sua integrazione nel tessuto economico e sociale del paese continuerà a essere al centro delle discussioni nelle prossime settimane e mesi.

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