Cultura

Scoperto l’animale più pesante mai vissuto: il cetaceo Perucetus colossus

di Redazione

3 minuti

I resti fossilizzati di un nuovo animale, risalente a quasi 40 milioni di anni fa, sono stati rinvenuti nel Deserto di Ica lungo la costa meridionale del Perù. Si tratta di un antenato delle balene e dei delfini, caratterizzato da ossa estremamente grandi e pesanti che suggeriscono le dimensioni titaniche dell’animale.

Un articolo recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature presenta un’analisi preliminare di questo cetaceo, che è stato nominato Perucetus colossus in onore del paese sudamericano in cui è stato scoperto e a causa delle sue dimensioni letteralmente colossali.

I protagonisti principali di questa ricerca sono i paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca, insieme al dottorando Marco Merella e al ricercatore Alberto Collareta, hanno guidato il gruppo di scienziati internazionali coinvolti nello studio. Altri geologi e paleontologi italiani provenienti dalle università di Milano-Bicocca (la ricercatrice Giulia Bosio e la professoressa Elisa Malinverno) e Camerino (i professori Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni) hanno partecipato alla ricerca, insieme a ricercatori provenienti dal Perù e da diverse nazioni europee.

I resti fossili di questo cetaceo primitivo sono stati recuperati attraverso diverse campagne di scavo e ora sono conservati presso il Museo di Storia Naturale di Lima. Comprendono tredici vertebre, quattro costole e parte del bacino. La presenza di parti del bacino indica che Perucetus aveva ancora piccole zampe posteriori, una caratteristica riscontrata anche in altri Basilosauridi, un gruppo di cetacei arcaici a cui appartiene questo nuovo animale.


Giovanni Bianucci spiega: “Sebbene lo scheletro da noi studiato non sia completo, stime rigorose basate sulla misurazione delle ossa conservate e sulla comparazione con un ampio database di organismi attuali e fossili indicano che la massa scheletrica di Perucetus era di circa 5-8 tonnellate, un valore perlomeno doppio rispetto alla massa scheletrica del più grande animale vivente, la balenottera azzurra. Il pesantissimo scheletro di Perucetus, che in vita avrebbe raggiunto i 20 metri di lunghezza, suggerisce che la massa corporea di questo antico cetaceo potesse raggiungere le 340 tonnellate, quasi il doppio della più grande balenottera azzurra e oltre quattro volte quanto stimato per l’Argentinosauro, uno dei più grandi dinosauri mai rinvenuti.”

Giulia Bosio dell’Università di Milano-Bicocca sottolinea che, anche se la scoperta di Perucetus è stata inaspettata, non sorprende che sia avvenuta proprio nel Deserto di Ica. Questa regione ospita uno dei più grandi giacimenti di vertebrati fossili al mondo, studiato da oltre 15 anni grazie alla collaborazione tra università italiane come Pisa, Milano-Bicocca e Camerino, e ricercatori peruviani ed europei.

Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni dell’Università di Camerino hanno condotto uno studio geologico-stratigrafico dell’area in cui è stato scoperto Perucetus. Attraverso l’analisi delle rocce sedimentarie che circondavano i fossili, è stato possibile ricostruire l’ambiente in cui l’antico mammifero marino ha vissuto. L’attuale deserto lungo la costa meridionale del Perù un tempo ospitava un vasto bacino marino noto come Bacino di Pisco, caratterizzato da abbondanti nutrienti e una ricca biodiversità.

Il merito del ritrovamento delle prime ossa di Perucetus, risalente a tredici anni fa, è attribuito a Mario Urbina, un ricercatore peruviano che ha reso possibile lo scavo pluriennale che ha portato alla scoperta di questo fossile. 

Riproduzione Riservata © 2022 Scitizenship

SHARE ON