L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. La sua forma più comune è quella a insorgenza tardiva e non si conoscono ancora le cause esatte che la scatenano. Tuttavia, i ricercatori hanno individuato alcuni fattori di rischio, tra cui le alterazioni epigenetiche, meccanismi che modificano l’espressione genetica senza alterare la sequenza del DNA. Tra questi, i microRNA sembrano svolgere un ruolo importante nella patologia dell’Alzheimer.
In particolare, la sequenza miR-29a sembra avere un ruolo protettivo nella malattia di Alzheimer, poiché i suoi livelli diminuiscono nei pazienti affetti dalla patologia. Pertanto, un dispositivo in grado di rilevare i livelli di miR-29a nel sangue potrebbe essere utilizzato come biomarcatore per la malattia di Alzheimer e come potenziale target per future terapie.
In questo contesto, il Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sapienza e il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II hanno collaborato per progettare un biosensore portatile e miniaturizzato in grado di rilevare i livelli di miR-29a nel sangue. Il dispositivo è stato progettato per lo screening di massa, consentendo di individuare i pazienti affetti da Alzheimer in modo rapido e non invasivo.
La progettazione di questo biosensore è stata possibile grazie alla tecnologia avanzata e all’esperienza dei ricercatori coinvolti nello studio. Il dispositivo è in grado di rilevare i livelli di miR-29a nel sangue attraverso l’utilizzo di un substrato biologico altamente selettivo che riconosce la sequenza specifica del microRNA.
Medicina
Un biosensore per diagnosticare e contrastare l’Alzheimer
di Redazione
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Aggiornato il 05/11/2023