Giovedì 13 luglio, a Milano, presso l’Aula De Carli del Campus Dorando, si è tenuto il convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2022-23 dell’Osservatorio Life Science Innovation, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Durante l’evento, è stata tracciata una fotografia dello stato di sviluppo e diffusione di alcuni trend di innovazione nel settore salute e scienze della vita, tra i quali terapie digitali, medicina in silico, realtà estesa e metaverso, tramite la presentazione dei principali risultati della Ricerca dell’Osservatorio e la discussione con rappresentanti istituzionali e i Partner della Ricerca.
Emanuele Lettieri, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Life Science Innovation, ha fornito un’introduzione ai risultati della Ricerca. Lettieri ha spiegato la metodologia della Ricerca e i suoi principali obiettivi, tra i quali identificare i principali ambiti di innovazione nel settore delle scienze della vita e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per innovare il processo di ricerca clinica.
La Direttrice dell’Osservatorio Life Science Innovation Chiara Sgarbossa ha presentato i risultati della Ricerca. Tra i principali trend di innovazione digitale nel settore, ha spiegato Sgarbossa, ci sono le soluzioni per il monitoraggio e la cura del paziente, come telemedicina, wearable e terapie digitali, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per le analisi dei dati e lo sviluppo dei nuovi prodotti, la robotica chirurgica e assistiva, le tecnologie immersive, come la realtà estesa e il metaverso, e la medicina in silico.
Sgarbossa ha anche affrontato l’argomento delle terapie digitali, ricordando la definizione fornita dall’International Organization for Standardization (ISO): “software destinati a trattare o alleviare una malattia, un disturbo, una condizione o un infortunio generando e fornendo un intervento medico che abbia un impatto terapeutico positivo dimostrabile sulla salute di un paziente”. A differenza delle semplici app per la salute, questi software sono basati su evidenze cliniche, ha sottolineato Sgarbossa, e sono principalmente utilizzate per ridurre dipendenze e ansia.
Deborah De Cesare, Ricercatrice Senior dell’Osservatorio, ha presentato alcuni dati sullo scenario in Italia delle terapie digitali. Come illustrato da De Cesare, il 38% dei pazienti in Italia ha utilizzato almeno un’app nell’ambito della salute e 7 pazienti su 10 hanno dichiarato che utilizzerebbero una terapia digitale qualora fosse consigliata dal proprio medico. Inoltre, il 60% dei medici specialisti ritiene che le terapie digitali avranno un impatto elevato sulla pratica clinica e più di un’azienda su 3 sta investendo nell’ambito delle terapie digitali.
Secondo Luca Bollettini di Educom, sia i medici che i pazienti sembrano sempre più propensi all’uso delle terapie digitali. “La domanda che si fanno i medici non è più se, ma è quando le terapie digitali faranno parte della loro quotidianità”, ha detto Bollettini. Marco Gorini, raccontando l’esperienza di AstraZeneca, ha spiegato che la barriera di utilizzo principale delle terapie digitali è la normativa.
Emanuele Votta, Professore associato del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano, ha presentato i risultati della Ricerca nell’ambito della realtà estesa e del metaverso. Votta ha spiegato che, rispetto a metodiche standard, la realtà estesa offre migliore comprensione dell’anatomia 3D, la possibilità di analizzare casi clinici anche rari, l’interazione in tempo reale anche a distanza e la riduzione dei costi. Secondo il Professore, anche la robotica offre diversi vantaggi rispetto alle metodiche standard: per quanto riguarda l’utilizzo della robotica in riabilitazione, la robotica offre maggiore modulabilità del supporto, monitoraggio quantitativo e coinvolgimento del paziente; per quanto riguarda l’applicazione in chirurgia, la robotica può essere meno invasiva e aumentare precisione e destrezza.
Gabriele Dubini, Responsabile scientifico dell’Osservatorio, si è occupato di presentare i risultati della Ricerca in ambito medicina in silico e digital twin. “La medicina in silico è basata su modelli computerizzati in grado di assistere nella diagnosi, predire la prognosi e simulare l’effetto delle terapie disponibili, in modo tale da personalizzare il trattamento”, ha spiegato Dubini. Mentre la digital twin permette di supportare la decisione medica per uno specifico paziente, la medicina in silico è utilizzata per valutare la sicurezza e l’efficacia dei nuovi prodotti medici riducendo l’impiego della sperimentazione umana e animale, ha detto Dubini.
Secondo Mariangela Amoroso, che ha raccontato l’esperienza di Sanofi Italia, la medicina in silico ha ancora molte barriere, che possono essere superate solo con la creazione di un network con le biotech in modo tale da avere un gruppo funzionale che possa accelerare la creazione di soluzioni in aiuto a questi trattamenti. “È necessario lavorare insieme per raggiungere dei risultati più fattivi”, ha detto Amoroso.
L’evento è proseguito con un secondo intervento di Emanuele Lettieri, che ha sottolineato l’importanza di lavorare sugli strumenti di pianificazione strategica e sul foresight. Secondo Lettieri, in un settore in cui esiste una tale quantità di innovazione, bisogna avere la capacità di “tracciare una rotta”, riconoscendo le tecnologie più importanti e promettenti, selezionando su quali investire e ricordando che ciò che accadrà nel futuro sarà il risultato delle nostre azioni. “È necessario cambiare il modo in cui le aziende del settore concepiscono il futuro e adottare un approccio proattivo e di lungo termine, per intercettare i segnali deboli di cambiamento”, ha spiegato Lettieri. Di conseguenza, Lettieri ha presentato un piano di diffusione e impatto delle principali tendenze di innovazione digitale nel Life Science in Italia. In particolare, i trend di innovazione che, secondo la previsione, avranno un impatto più elevato sono la telemedicina e l’AI per le analisi di dati e immagini entro i prossimi tre anni e l’utilizzo di terapie digitali entro i prossimi cinque anni.

Il convegno si è concluso con una tavola rotonda sulle prospettive di innovazione nel settore Life Science alla quale hanno partecipato Franco Bruno, Presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Intergruppo parlamentare Sanità digitale e terapie digitali, Fabio Faltoni, Responsabile e referente del progetto “Frontiere digitali” di Confindustria Dispositivi Medici, Simona Loizzo, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Sanità digitale e terapie digitali, Giacomo Mattinò, Capo unità della direzione generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI della Commissione Europea e Giuseppe Seghi Recli, Componente della Giunta di Farmindustria.